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Da bambino, quando grazie all’età tutto sembra assoluto, specialmente se visto con gli occhi di un adulto che amiamo, assistevo alla festa delle Milizie a memoria dell’evento guerresco del 1091 allorché i cristiani, guidati dal conte Ruggero D’Altavilla, sconfissero, grazie all’intervento della Madonna, i saraceni sotto il comando dall’emiro Belkar.  La piazza del paese era gremita all’inverosimile e la rappresentazione dell’evento religioso e guerresco veniva effettuata davanti alle mura di un enorme castello medievale costruito per la sacra rappresentazione. Ad un certo momento una enorme nave, appoggiata su un camion opportunamente camuffato, assediava il castello e sbarcava il nemico armato di spade ricurve e turbanti . Nel pieno della pugna la collina di San Matteo si illuminava di splendidi fuochi, e botti di bengala annunciavano il miracolo della Madonna a cavallo con la spada sguainata che accorreva in soccorso dei poveri cristiani che stavano per soccombere sotto la mano nemica.

Di ben altri miracoli avrebbe bisogno oggi la nostra terra, penso adesso che bambino non sono. Oggi amo di più la Madonna che prende l’appellativo della figlia del Profeta.  Ma c’era un rito, in quella festa, che aspettavo più d’ogni altra cosa: la merenda con la testa di turco che mio nonno mi donava nella Pasticceria di Pippo e Carlo.

foto pasticceria Pippo e Carlo

Era la testa di turco un dolce devozionale simile a un grosso bignè la cui pasta choux, dalle esotiche volute, ricordava vagamente un turbante e ospitava una crema gialla di una bontà inimmaginabile.

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Mangiarla tutta era un viaggio nella fragranza della pasta e la morbida freschezza della crema, ignaro com’ero del significato che quel nome dava alla dolcissima pietanza.  Il ricordo dei sapori che abbiamo di quando eravamo bambini si veste di veri e propri effetti speciali, legati alla sostanza stessa della nostra infanzia, un po’ come il ricordo del primo bacio.

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Lo sciclitano non concepiva quella festa senza la testa di turco.  Non sia mai!

Ancora oggi, chi volesse assistere a questa grande rappresentazione folcloristica, è invitato a venire a Scicli, la Vigata di Montalbano, dove l’aspetta, sabato 27 maggio un grandioso spettacolo, con tanto di castello, scudi, cavalieri e turbanti; il simulacro della Madonna a cavallo con la spada sguainata, e soprattutto la testa di turco che i discendenti di Pippo e Carlo, presso la Pasticceria Basile dal 1966, in Viale I Maggio 3, confezionano con la stessa ricetta di allora. Il dolce si può gustare anche domenica 28 e se ne voleste prendere anche per gli amici è necessario prenotarli.

Info tel. 3336785876